Uno strofinaccio in bocca. I vestiti non a posto. L’hanno trovata cosi’ Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni uccisa ieri dopo le 18 al primo piano di un appartamento occupato da 15 giorni da un nuovo inquilino, Epidio D’Ambra, 31 anni, al civico 1 di via Risorgimento a Grumo Nevano, nel Napoletano. Uccisa perche’, molto probabilmente, si e’ ribellata a un tentativo di violenza. E per tutta la notte e’ stata caccia all’uomo. I carabinieri della compagnia di Giugliano, coadiuvati da tutte le tenenze della provincia Nord di Napoli, sono stati impegnati a cercare le tracce di quell’uomo indiziato dell’omicidio della ragazza, forse soffocata dallo straccio o forse strangolata.

A trovare il cadavere è il padre di Rosa, Vittorio, piccolo imprenditore della zona, proprietario dell’appartamento che aveva dato in affitto proprio a quell’uomo che si era presentato con un marito separato in cerca di un posto modesto dove poter vivere. E le ricostruzioni che via via hanno fatto i militari sono state terrificanti. Alle 17.30 Rosa, che aiutava il padre nella contabilita’ e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, ha parcheggiato l’auto. Ha varcato l’ingresso del palazzo ed e’ li’ che sarebbe balzato Elpidio. Non c’e’ ancora certezza se la ragazza sia finita attirata in trappola o trascinata. Sta di fatto che l’ha portata in bagno e uccisa.

Proprio il padre Vittorio, allertato dalla moglie che non vedeva la figlia tornare a casa nonostante l’auto fosse parcheggiata nel cortile del palazzo, a bussare alla porta del nuovo inquilino, chiedendo della figlia. Lui con estrema lucidita’ ha detto di non averla vista. Solo due ore dopo, quando lui ormai era scappato e la figlia morta, ha sfondato a spallate la porta e trovato il corpo della figlia privo di vita.