«In Ucraina hanno bombardato anche gli aeroporti ed ora sto ritornando in auto dall’Ucraina in Italia. Tanti uomini stanno andando ad aggregarsi ai militari, mentre le donne stanno pregando». È la testimonianza di don Maksym Kolodchak, Cappellano della comunità greco-cattolica ucraina nella Diocesi di Nola. Ieri sera a Somma Vesuviana alle ore 20, in Piazza Vittorio Emanuele III si è svolta una preghiera su invito di Don Nicola De Sena, parroco di San Michele e San Giorgio. «In questi giorni – ha raccontato padre Maksym – anche a distanza, attraverso il telefono, ogni giorno alle ore 19 prego con i cittadini ucraini della Comunità vesuviana di cui sono cappellano. Nelle prossime ore sarò con loro per pregare per l’Ucraina e per la Russia, affinché la guerra possa finire al più presto».

«Preghiamo – ha aggiunto – perché Dio dia amore nei loro cuori. Non è un conflitto ma è una guerra. Preghiamo sempre, anche in Italia, a tutte le ore anche di notte e ringraziamo davvero gli italiani. Noi adesso siamo molto preoccupati su quello che possa succedere in Ucraina. Dalle notizie che mi sono giunte sarebbero morti anche bambini. Il popolo ucraino vuole solo pace e vivere in fraternità. Il popolo ucraino non vuole la guerra ma vuole solo la pace e siamo pronti a tutto per la pace. Abbiamo parenti in Ucraina, abbiamo figli, genitori, fratelli, sorelle in Ucraina e siamo davvero preoccupati per loro».

Don Maksym Kolodchak è dovuto tornare in auto in Italia perché l’aeroporto è finito bombardato. Partito giovedì dall’Ucraina, ha attraversato anche la Romania ed in tarda serata è giunto in Campania. Particolarmente toccato dalla testimonianza di padre Maksym, il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno. «Ci uniamo in preghiera alla comunità dei cittadini ucraini – ha detto Di Sarno – A Somma Vesuviana risiedono ben 1285 cittadini di origini straniere, dei quali ben il 36% dall’Ucraina. I residenti ucraini rappresentano infatti la comunità straniera più presente sul territorio di Somma Vesuviana».