“Il caro benzina rischia di travolgere non solo interi settori commerciali. Come quello degli autotrasportatori, della pesca e della produzione di alimenti di prima necessità come pane e pasta, ma anche le famiglie italiane. Gli aumenti sono diventati insostenibili e risulta sempre più difficile contenere le speculazioni operate sulla pelle. Anzi sulla tasca, degli italiani. Per questo abbiamo deciso di lanciare un’iniziativa attraverso i canali della Radiazza per segnalare tutti i casi più eclatanti. E di segnalazioni ne sono arrivate già tantissime. Tra le più clamorose, per ora, il caso di una pompa di benzina a Pianura dove il costo del metano alle 6 del mattino era di tre euro l litro e alle 6.30 era arrivato a quattro euro. A Torre Annunziata la benzina costa molto più cara di Capri con tre euro a litro contro i 2,50 euro dell’isola. Qui tradizionalmente, i costi sono più alti a causa dei trasporti via mare”. Queste le parole del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, e del conduttore radiofonico Gianni Simioli, che hanno lanciato l’iniziativa per segnalare i casi di speculazione sul caro benzina.

“Contro questi aumenti un primo passo importante sarebbe quello di eliminare subito accise e tasse di scopo oramai sorpassate come abbiamo chiesto. Dalla metà degli anni Novanta, quando hanno istituito il Testo unico delle accise, le vecchie imposte di fabbricazione immaginate per finanziare guerre o ricostruzioni sono abolite. A favore di un unico capitolo di spesa generale e senza vincoli. Rimane il fatto che una tassa di scopo, una volta raggiunta la finalità, dovrebbe scomparire e non essere inglobata senza vincoli di destinazione. Abbiamo chiesto formalmente al governo di eliminare queste accise”.