La sentenza del Consiglio di stato che riconosce la possibilità di ottenere il bonus carta docenti 500 euro anche ai docenti precari di religione potrebbe aprire nuovi scenari legati a tutti i supplenti. I Sindacati fanno già pressing da tempo per arrivare al punto di estendere la card per l’aggiornamento professione a tutti gli insegnanti precari.

I giudici di Palazzo Spada, con la sentenza n.1842/2022, hanno riconosciuto il diritto a ottenere la Carta docente (bonus 500 euro) anche agli insegnanti di religione cattolica incaricati annuali (docenti a tempo determinato), poiché anche per gli strumenti, le risorse e le opportunità, che garantiscono la formazione in servizio, non vi può essere una disparità di trattamento tra personale di ruolo e non di ruolo.

Stop all’esclusione

Contrari all’esclusione dei precari dal bonus 500 euro le organizzazioni sindacali, che da tempo chiedono di poter includere anche i supplenti.

“L’idea che ci possano essere trattamenti differenziati è stupida. Dall’inizio bisognava estendere la carta docente anche ai precari. L’investimento sulla formazione deve essere più significativo. La carta si può confermare ma bisogna ricomprendere i precari. Si può fare un’operazione a sommare“, ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, nel corso di una recente video intervista in diretta su Orizzonte Scuola Tv.

“Noi chiediamo a chi ha un contratto a tempo determinato gli stessi doveri di chi è a tempo indeterminato. Non corrispondono, però, gli stessi diritti. Pertanto chiederemo che la Carta del Docente possa essere valida anche per il personale precario. Il governo si deve impegnare su questo. Non possiamo pensare che la formazione dei precari debba essere svolta a loro carico. Anche il personale a tempo determinato svolge il lavoro con competenza e professionalità”, afferma invece la segretaria generale dello Snals,Elvira Serafini, intervenendo ad Orizzonte Scuola TV.

Fonte Orizzonte Scuola