L’Assegno unico ed universale è stata una modifica importante dei sostegni alle famiglie. Per diverse ragioni. Innanzitutto è stato un modo per legiferare in maniera definitiva i bonus per i figli, senza affidare il sistema al governo di turno. A parte alcuni aggiornamenti, nel momento in cui si struttura un criterio di assegnazione omnicomprensivo, più o meno rimane stabile. Inoltre la platea dei beneficiari è stata allargata a tutte le famiglie con figli, a prescindere dal reddito. Da qui il termine “universale”. Certo, con un Isee alto o senza presentare affatto l’Isee il dovuto alle famiglie diventa veramente basso. Ma è un’innovazione importante, che indica la direzione di voler sostenere la natalità in Italia.
Con l’assegno unico ed universale si sono concentrati ed inglobati tutti gli altri sostegni per i figli. Stiamo parlando dell’anf, assegno al nucleo familiare precedentemente presente in busta paga. Del bonus bebè e del bonus mamma domani, che poteva essere richiesto dal settimo mese di gravidanza. Tutti questi sostegni economici sono stati eliminati, o meglio, inglobati nell’Assegno unico. Chi li ha richiesti lo scorso anno ne ha potuto beneficiare fino a marzo 2022, cioè quando sono iniziati i pagamenti per l’assegno unico. Con un’eccezione. A volte la burocrazia aiuta. Chi ha avuto un figlio negli ultimi mesi del 2021, infatti, può comunque ricevere nel 2022 oltre 1.000 euro per il bonus bebè.
Fonte consumatore.com