Travolto e ucciso durante alcune operazioni di carico di pale eoliche. Vittima un 45enne. Si chiamava Massimo De Vita, ex dipendente della società Taranto Container Terminal. Era un operaio esperto. Lavorava a chiamata, in base all’articolo 17 che regola proprio i lavoratori portuali. Lascia due figli. L’incidente mortale si è verificato nel porto di Taranto, poco dopo le 8 di questa mattina nella parte pubblica del quarto sporgente dello scalo ionico. Aveva da poco iniziato il suo turno di lavoro. Avrebbe dovuto caricare su una nave i castelletti in acciaio che sorreggono nel trasporto delle pale eoliche. Uno di questi manufatti di acciaio è caduto, travolgendo l’operaio.

La dinamica dell’accaduto non è ancora del tutto chiara. Il telaio- molto pesante- si sarebbe improvvisamente sganciato dopo essere sceso in banchina da una nave che aveva trasportato pale eoliche. Inutili i tentativi di soccorso: per l’operaio, addetto alla movimentazione delle pale, non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, polizia e carabinieri che hanno avviato le indagini. Al momento sono in corso anche gli accertamenti dello Spesal della Asl, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Non è il primo incidente al porto di Taranto. L’anno scorso, l’operaio Natalino Albano precipitò da una nave sulla banchina del quarto sporgente al porto e morì sul colpo. Stava seguendo l’andamento del carico a bordo di pale eoliche. A 300 metri dall’incidente di oggi.