Il contatore della fame andrebbe aggiornato giorno per giorno. Ma quello che c’è da sapere è che in Italia, dopo la pandemia e ora con l’aumento dei prezzi conseguenza della guerra della Russia all’Ucraina, la povertà alimentare, la fame, cresce in modo esponenziale. Oltre alle stime, ferme al 2021. In base alle quali una persona su quattro tra chi si rivolge alla Caritas è un nuovo povero. Il 6% della popolazione adulta ha difficoltà a garantirsi un pasto (dato della Coldiretti), sono oltre 3 milioni le persone affamate in Italia.

Ne discute questo pomeriggio una Agorà nella sede del Pd, al Nazareno, con il segretario, Enrico Letta, con i ministri dell’Agricoltura e del Lavoro, il grillino Stefano Patuanelli e il dem Andrea Orlando, con il vice direttore generale della Fao, Maurizio Martina. Titolo: “Pane quotidiano”, da seguire in presenza o da remoto. Intanto questa mattina si riunisce la segreteria del partito per insediare la task-force incaricata di definire le misure anti-recessione.
I prezzi
“Se i prezzi per la spesa per il cibo aumenteranno in una famiglia fino a  300 o 400 euro in più all’anno, non si può non affrontare il problema”, spiega Susanna Cenni, la responsabile Agricoltura dem. E quindi il Pd “chiede al governo una misura sulla spesa alimentare per le famiglie a basso reddito”. Può essere un bonus, o un intervento di sgravio fiscale, ma è da fare e subito.

Tra le altre questioni sul tavolo anche quella del cosiddetto “reddito alimentare”, stornare cioè una parte del reddito di cittadinanza vincolato alla spesa alimentare. È nato per questo un comitato civico. E sarà uno dei confronti in campo, insieme a quelli con il Banco Alimentare, con Oxfam, Asvis, Coop Italia, con l’Anci, l’associazione dei Comuni. D’altra parte le idee sono tante, dall’introduzione in Costituzione del diritto al cibo alle mese gratuite nelle scuole concepite quindi come servizio universalistico a un piano nazionale del cibo.

In programma anche un coordinamento con il Banco Alimentare da parte dei circoli del Pd. Sarà il responsabile organizzazione, Stefano Vaccari a occuparsene. “La rete dei nostri circoli potrebbe periodicamente collaborare. Con le associazioni impegnate nella raccolta alimentare, creando rapporti con i gruppi di realtà impegnate nelle mense pubbliche e negli aiti alimentari”, spiega Cenni.