Tori, mucche, capre invadono il convento e il santuario della Madonna della Libera a Castellammare di Stabia. I francescani si barricano per salvaguardare i fedeli e la «stagione dei matrimoni». Un disagio che va avanti da mesi e per il quale il rettore-guardiano, padre Vincenzo Ronga, ha invano finora chiesto aiuto. Note all’Asl, ai politici locali, agli abitanti del vicinato. La mole e l’invadenza di tori e capre, che calano dai monti senza alcun pastore che se ne prenda cura, spaventa e mette in fuga i fedeli e le scie di escrementi che lasciano in giro rovinano la festa alle coppie di sposi che – a breve – diventeranno presenza quotidiana nel santuario, molto richiesto per la bellezza della piccola chiesa e dei suoi affreschi dei Benedettini del X secolo, con una posizione privilegiata, in cima al monte Cataldo, e la vista panoramica sul Golfo.