È arrivato nel 2022 il bonus benzina. Il governo, con il decreto Ucraina, ha, tra le altre cose, introdotto un aiuto da riconoscere ai lavoratori dipendenti per contrastare il caro carburante.  Non sono poche, per l’Italia, le conseguenze dello scoppio del conflitto in Ucraina, prime tra tutte, le ripercussioni delle sanzioni alla Russia che rischiano di provocare un effetto boomerang che si somma ai problemi derivanti dalla pandemia.  In effetti, il rialzo dei prezzi del carburante non è, per il momento, causato dai nuovi eventi.
I cittadini sono già in cerca di soluzioni per risparmiare, sia con agevolazioni per le spese legate alla benzina. Grazie a particolari pompe di benzina che possono portare a spendere di meno. E grazie agli stessi bonus messi in campo dal Governo, sia per pagare le bollette di luce e gas salite alle stelle.
Il governo Draghi ha voluto tendere una mano con diversi interventi volti a garantire aiuti per sostenere queste spese.
Tra questi ha introdotto il bonus benzina, riconosciuto però solo a una parte della popolazione: i datori di lavoro possono (non devono) riconoscere dei buoni carburante ai propri dipendenti, esentasse, nei limiti di 200 euro per lavoratore.

Le misure
Una misura particolarmente apprezzata, ma che ha fatto emergere un dubbio. La domanda è: i nuovi bonus benzina possono essere cumulati con i cosiddetti fringe benefit e, in particolare, con i buoni carburante che aziende e imprese mettono a disposizione dei lavoratori?
Tale dubbio deriva dal tetto massimo, fissato a 258,23 euro, superato il quale i benefici concorrono alla formazione del reddito da lavoro.
Ma cerchiamo, allora, di capire cosa si intende per fringe benefit, fino a quando sono soggetti a esenzione fiscale e contributiva e se sia possibile ottenerli assieme al nuovo bonus benzina e arrivare, di conseguenza, a ottenere più di 450 euro di benefici.
Dunque, per prima cosa, sono i lavoratori dipendenti delle aziende private hanno diritto a ricevere i buoni. In secondo luogo, ai lavoratori dipendenti non viene richiesto di presentare alcuna domanda specifica. Questo perché i bonus benzina vengono riconosciuti direttamente dal datore di lavoro.
Su questo punto è, inoltre, bene specificare che il datore di lavoro non ha alcun obbligo. Le aziende possono scegliere di mettere a disposizione i voucher o meno.

Bonus benzina 2022 e fringe benefit
In sostanza, con l’introduzione dei bonus benzina, il governo ha permesso ai datori di lavoro di mettere a disposizione dei voucher in più rispetto a quelli che possono già essere riconosciuti ai lavoratori dipendenti.
Stiamo parlando dei cosiddetti fringe benefit, cioè dei benefici ulteriori che non consistono in un’ulteriore somma di denaro oltre alla retribuzione, ma in servizi o beni di cui il lavoratore può disporre.