Dallo scorso anno il cashback è diventato un alleato preziose per le tasche degli italiani e c’è una novità importante in vista. Si parla del nuovo cashback fiscale voluto dal governo Draghi, ma piuttosto di un rimborso concreto che è già pronto a partire. Si chiama cashback targa e dopo una fase sperimentale sta per entrare in vigore a pieno regime. In Liguria è già stato una realtà nei mesi scorsi ed è ripartito il 15 marzo, Dal 15 aprile invece partirà anche in altre regioni italiane e risolve un problema annoso.
Quanti di noi infatti viaggiando in autostrada hanno dovuto fare i conti con le code dovute ai lavori che in certi casi sembrano infiniti. Ecco, adesso per tutti i minuti persi e per le arrabbiature ci sarà un rimborso: un cashback sul pedaggio autostradale che fa rientrare parte di quanto abbiamo speso, direttamente sul conto.
Come funziona il rimborso
Nessuno potrà fare il furbo perché a determinare l’entità del cashback saranno le migliaia di telecamere ASPI presenti nei caselli autostradali. Saranno loro infatti ad individuare e riconoscere le targhe delle vetture e quindi a stabilire se la richieste presentata da chi guidava sia corretta o una truffa
Il cashback targa è disponibile per privati, partite Iva e aziende e copre il pedaggio autostradale pagato in contanti, con carta di credito o dispositivi come Telepass. Il principio è semplice: i disservizi devono essere rimborsati, ma non illudiamoci. Questo cashback non è valido se i ritardi sono stati provocati da incidenti, eventi atmosferici imponderabili oppure manifestazioni che bloccano il traffico.
I rimborsi
Tutti coloro che abbiano subito un ritardo di almeno 15 minuti possono chiedere il rimborso secondo tabelle precise. Per una tratta compresa tra 0 e 29 km, 100% di rimborso per 15 minuti di ritardo, ma per ritardi compresi tra 15 e 29 minuti su una tratta di oltre 500km, si avrà diritto a un rimborso del 5% del costo del pedaggio.
Fonte: inews24.it