La Direzione distrettuale antimafia ha deciso di emettere con urgenza due decreti di fermo. Sono nei confronti di un 43enne, Luigi Di Napoli, considerato esponente di spicco del clan Gallo-Limelli-Vangone di Boscotrecase. Con lui un 18enne, Christian Cirillo. I due secondo gli inquirenti, stavano progettando di uccidere l’avvocato penalista Antonio Iorio, 35enne di Torre Annunziata. “Colpevole” secondo loro, di non aver svolto bene il suo lavoro nel difenderli anche se in effetti i due sono finiti scarcerati nei mesi scorsi proprio per l’azione del giovane legale torrese. I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in più occasioni – tra il 23 e il 25 marzo scorsi – avrebbero pedinato l’avvocato. Monitorando i suoi spostamenti da casa allo studio dove esercita. Il fermo lo hanno eseguito ieri, mercoledì 27 aprile, i carabinieri; mentre all’avvocato Iorio è stata assegnata la scorta.
Tra i passaggi dell’ordinanza si leggono accuse choc, con intercettazioni che fanno rabbrividire. “Il movente sarebbe da rinvenirsi nella convinzione del Di Napoli Luigi che il professionista Avv Antonio Iorio difendeva con più impegno altri componenti dello stesso gruppo camorristico (appartenenti alla diversa famiglia dei Gallo – Gallo Giuseppe, Gallo Antonio e Gallo Andrea), mettendo invece da parte e non impegnandosi allo stesso modo per la famiglia Di Napoli, legata in ogni caso ai Vangone di Boscotrecase in quanto Di Napoli Luigi è figliastro di Vangone Andrea, fratello minore di Vangone Rosaria, madre del Boss detenuto al 41 bis Gallo Giuseppe, a cui sembrerebbe quindi che i Di Napoli volessero soprassedere acquisendo il potere sul territorio”.