Molti si chiedono perché non compaiano in busta paga i soldi del così detto Bonus Renzi. Com’è noto dal 1 gennaio, con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022, anche le norme che regolano l’Irpef sono cambiate. Prima c’erano cinque scaglioni – ossia fasce di reddito – e per ognuno di essi un’aliquota di riferimento, una percentuale di pagamento dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Ora gli scaglioni sono quattro. Il primo, come si legge sul portale “Bonifico bancario.it”, effetto della riforma è che dalle buste paghe di lavoratori dipendenti o assimilato che rientrano della fascia che va dai 15 mila ai 28 mila euro (la più alta in Italia), il trattamento integrativo non c’è più. Ma c’è qualche modo per averlo di nuovo?
A chi spettano i soldi
Capiamo innanzitutto come funziona adesso, chi percepisce il contributo e come è modificato. Per chi guadagna fino a 15 mila euro il bonus rimane in busta paga in pieno, quindi 100 euro. Nella successiva soglia, da 15 mila arriva fino a 28 mila, bisogna fare il calcolo in base alle somma delle detrazioni spettanti considerando le spese che sono state sostenute fino al 2021.
Quali sono queste spesa? Sono disciplinati dagli articoli 12 e 13 del Tuir, il Testo Unico Imposte sul Reddito, come i carichi di famiglia, i lavori edilizi e i mutui. Come aveva spiegato in un’intervista a Money.it Marco Cuchel, il presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, possono beneficiare del bonus i contribuenti della fascia 15 mila-28 mila euro se la somma delle suddette detrazione è di ammontare superiore all’imposta lorda.
Allora, infine, per capire materialmente se si può ancora beneficiare del bonus, cosa bisogna fare? Semplicemente la Dichiarazione dei Redditi (è già possibile da ora, fino al 30 settemrbe 2022). Con il modello 730-2022. Nel modello 730/2022 si dichiara quanto guadagnanto nel 2021 così da riportare anche le spese che rientrano negli articoli 12 e 13 del Tuir.
I rimborsi
Ricordiamo che per ottenere i rimborsi previsti dalla Dichiarazione dei Redditi, è meglio cominciare a farla fin da adesso chiedendo a un Caf quali sono i documenti indispensabili per poterla realizzare come il Certificato Unico.