Il razzismo negli stadi italiani è una patologia cronica difficile da combattere. Ancora una volta, per l’ennesima volta, un calciatore di colore è bersagliato con frasi e parole offensive durante e dopo una partita di calcio. Sempre a Bergamo, come altre volte in passato si sono levati dagli spalti cori discriminatori contro Kalidou Koulibaly. Il difensore centrale del Napoli già in passato al centro delle mire e attenzioni dei razzisti che dopo Genova, Firenze, Milano si sono contraddistinti per stupidità al termine del match di campionato meritatamente vinto dal Napoli contro l’Atalanta. Il video in cui si sentono chiaramente le parole offensive dirette al giocatore senegalese all’uscita dal campo è diventato virale sui social in pochi minuti. Ha spinto il primo cittadino bergamasco Gori a prendere le distanze con un tweet. «Agli amici del Napoli le mie scuse e quelle di tutti i bergamaschi sani, che vergogna!».
Terzigno
Proprio dalla politica dovrebbero arrivare segnali concreti per arginare il sempre più dilagante fenomeno del razzismo negli stadi italiani, una piaga decennale che sembra essere difficile da curare. È di questo parere Giuseppe De Simone, coordinatore di FdI di Terzigno ed ex presidente del consiglio comunale. Assessore ai tempi della cittadinanza onoraria alla ex ministro. È lui a proporre la cittadinanza onoraria al difensore senegalese.
“Non è più accettabile nel 2022 che in uno stadio italiano accadano episodi del genere. Le persone vanno rispettate sempre a prescindere dal colore della pelle molto spesso – evidenzia De Simone – si richiama alla Costituzione sugli argomenti più importanti. Dimenticando che proprio nella Carta Costituzionale è chiaramente scritto che è vietato discriminare chiunque. Per questo nelle prossime ore avanzerò la proposta di conferire a Kalidou Koulibaly la cittadinanza onoraria di Terzigno. D’altronde la nostra comunità si è dimostrata da sempre sensibile ed accogliente verso le persone provenienti di qualsiasi latitudine del mondo. Proprio quando ero politicamente impegnato in qualità di presidente del consiglio comunale, conferimmo all’ex ministro Cécile Kyenge la cittadinanza onoraria, pochi giorni dopo gli attacchi razzisti di alcuni parlamentari della lega contro l’allora ministro dell’integrazione. È doveroso per la politica dare segnali concreti e tangibili di quanto sia importante contrastare qualsiasi forma di discriminazione razziale».