Carta del Docente, la VI sezione della Corte di Giustizia Europea ha emesso un’Ordinanza, in data 18 maggio 2022. Attraverso la quale ha provveduto a riconoscere a tutti i docenti precari della scuola il diritto relativo al beneficio economico del bonus da 500 euro all’anno- E’ riguardante l’aggiornamento e la formazione del personale docente.
Carta del Docente
Il ricorso, promosso dai legali di Anief, è accolto dalla Corte di Giustizia Europea. Dopo che il Tribunale di Torino e il Consiglio di Stato avevano già espresso parere favorevole. Il sindacato guidato da Marcello Pacifico ha accolto con soddisfazione l’Ordinanza emessa dalla Corte di Giustizia Europea. Anche se questa è arrivata proprio mentre il nostro governo ha deciso di ridurre il fondo relativo alla Card Docenti per finanziare la tanto discussa formazione incentivata dei docenti. Il testo del decreto PNRR 2 è attualmente all’esame del Senato.
Gli avvocati Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Fabio Ganci, nella causa patrocinata da Anief, avevano evidenziato il contrasto con il divieto di discriminazione. Così tra i precari e i docenti di ruolo in relazione al mancato riconoscimento dell’importo di 500 euro all’anno. Come bonus docenti per l’aggiornamento e la formazione
La sentenza
La Corte di Giustizia Europea ha confermato la tesi difensiva degli avvocati Anief, ribadendo che l’articolo 1 della Legge n. 107/2015, nella parte in cui limita l’erogazione di tale bonus al solo personale di ruolo, contrasta con il divieto di discriminazione. Consacrato nella clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato.
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha accolto l’Ordinanza della Corte di Giustizia Europea con entusiasmo: ‘Si tratta di una sentenza storica – ha spiegato Pacifico – non solo in quanto completa il delicato percorso di parificazione del personale precario al personale di ruolo, ma anche perché ribadisce l’equipollenza e pari dignità del servizio espletato dai docenti a tempo determinato, consentendo a tutti i docenti precari o ex precari di recuperare dal Ministero dell’Istruzione le somme non versate‘.
Fonte scuolainforma.it