Il Convento Francescano di San Gennaro Vesuviano era il simbolo della cittadina vesuviana prima che fosse chiuso al pubblico. Ora tra infiltrazioni d’acqua e dipinti che si stanno staccando dalle pareti è sempre più in balia delle onde. Fondato nel 1613 su 20 moggi di terreno merita di sicuro grande “rispetto”, al suo interno vi è grande chiostro quasi tutto dipinto, un pilone dell’acquedotto romano che riforniva la flotta romana, la Chiesa con maioliche del settecento ricoperte da un incerto pavimento in cotto, marmi intarsiati, un giardino all’esterno ottimo per ospitare i tanti ragazzi ormai chiusi da tempo nelle case non solo per emergenze sanitarie ma anche perché impegnati con oggetti tecnologici dai quali è sempre più difficile distoglierli , eppure in quei luoghi fino a diversi anni fa si giocava, si socializzava , si rideva, oggi anche il sorriso è scomparso sul volto di tante persone.
Le possibili funzioni
Le stanze, le tante “cellette” che erano pronte ad ospitare i giovani provenienti da tutto il mondo per visitare i diversi siti archeologici, geologici, naturalisti ed enogastronomici nel territorio circostante. Invece il deserto. Non è male recuperare tutti i libri scomparsi dalla biblioteca di grande valore. Il Convento è situato al centro tra il Somma- Vesuvio ed i Monti Picentini dove avvenivano gli scambi commerciali dal mare all’entroterra e viceversa già dal Bronzo Antico e forse anche prima. Oggi quasi tutti i siti religiosi li vediamo armati di impalcature, restauri, manutenzione ordinaria e straordinaria invece a San Gennaro Vesuviano regna il silenzio.
Al momento si sottolinea la buona volontà del Parroco Don Aniello Nappi che non è ancora custode del sito. Visto che il bene non è ancora trasferito alla Curia dai Frati Francescani e dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di San Gennaro Vesuviano Salvatore Iervolino che ha detto che il Comune di sicuro farà la sua parte anche se è urgente riparare il tetto per eliminare le infiltrazioni d’acqua e poi partecipare subito ai Bandi Europei per la messa in sicurezza del sito per poi poterlo aprire al pubblico.
I cittadini sono molto legati a questo sito e chiedono che la messa in sicurezza, il restauro vengano fatti al più presto!
*Biologo Naturalista