Associazione di tipo mafioso finalizzata alla ricettazione, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, tentato omicidio e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Sono i reati che, a vario titolo, la Dda di Napoli contesta a 17 indagati. A loro nel corso della notte, i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno notificato (tra Napoli, Agrigento, Biella, Terni e Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta), altrettanti arresti. Li ha emessi infatti il gip di Napoli. Le indagini dei militari di Castello di Cisterna e dalle stazioni di Brusciano e Marigliano si sono protratte tra dicembre 2017 e dicembre 2020. Hanno riguardato i clan rivali Rega ed Esposito-Palermo, entrambi di Brusciano, e le loro attività illecite. Tra le quali spiccano lo spaccio di sostanze stupefacenti e le estorsioni.

Complessivamente notificate misure cautelari a quattro indagati che erano in libertà, a 11 già detenuti in carcere e a due già agli arresti domiciliari per altra causa.

Tra i destinatari dei provvedimenti figurano anche Francesco Palermo e Tommaso Rega, alias «’O chirichiello». Capi degli omonimi clan dediti a estorsioni, attentati dinamitardi, reati contro la persona, in materia di armi. E al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di varia natura, commercializzati nelle loro «piazze di spaccio». Tra gli episodi su cui si è concentrata l’attenzione degli investigatori figurano anche due tentati omicidi: il primo avvenuto il 3 dicembre 2017, il secondo 17 giorni dopo, il 20 dicembre, nel quale rimaste ferito il padre di un militare dell’Arma in forza alla Sezione Operativa della Compagnia di Castello di Cisterna, che si è trovato accidentalmente sul luogo dell’agguato.