A Napoli è scoppiata la polemica sui panni stesi. Sebbene, in una nota, il Comune abbia specificato che “le misure relative al Decoro urbano. Pur necessarie per restituire un volto degno alla città lasciata nel totale degrado negli ultimi anni, non entrano nel regolamento sulla sicurezza urbana”. E’ contenuto in un’ordinanza in scadenza, è in corso una vera e propria rivolta soprattutto sui social. Il motivo è da ricondurre a delle nuove regole che l’amministrazione comunale, guidata da Gaetano Manfredi, potrebbe approvare. Tra le quali quelle di vietare di appendere fuori da balconi e finestre il bucato. Nelle ultime ore c’è un vero e proprio tam tam contro la ventilata ipotesi che si possa dire basta all’antica usanza di mettere al sole e all’aria la biancheria. Da tempo diventata un vero e proprio ‘simbolo’ della città. pantaloni, lenzuola, magliette e tovaglie di ogni colore che spesso sono appesi tra un palazzo e l’altro.
I vicoli
Nel mondo, i vicoli e le strade strette del centro, dai Quartieri Spagnoli alla Sanità, dalla Pignasecca ai Cristallini. Sono un vero e proprio tratto distintivo riconoscibile anche in tante fotografie e in numerose pellicole cinematografiche. “La sicurezza urbana è una priorità di questa Amministrazione. Esclusivamente questo tema sarà oggetto, come annunciato quando arrivò un’ordinanza ora in scadenza. Un apposito regolamento da approvare in giunta per poi essere sottoposto al vaglio delle Commissioni competenti e poi del Consiglio comunale”. Lo fa sapere Palazzo San Giacomo, ma il clamore non si placa dopo alcune indiscrezioni di stampa. Secondo le quali, nella bozza di regolamento di polizia urbana che dovrebbe arrivare domani all’esame della Giunta, ci sarebbero una serie di nuove limitazioni.
Il divieto
Sotto accusa il paventato divieto di mettere sulla strada panni se provocano “gocciolamento”, di scuotere le tovaglie all’aperto. E anche di giocare partite di pallone e di circolare in monopattino nelle gallerie Umberto I e Principe di Napoli. C’è chi approva, ma ci sono anche cittadini di ogni età ed estimatori di Napoli e delle sue caratteristiche ‘iconiche’, sul piede di guerra: criticano o ridicolizzano le ipotesi che potrebbero diventare realtà sottolineando che in città i problemi da risolvere siano altri. Tra i detrattori l’ex primo cittadino, Luigi de Magistris, per oltre dieci anni alla guida della città “degli scugnizzi e di Maradona”.