Non si conoscono ancora le istruzioni per ottenere l’indennità una tantum contro il caro prezzi. Riconosciuta alle altre categorie di beneficiari e beneficiarie per un importo pari a 200 euro e, in alcuni casi, già a luglio. Il decreto attuativo che dovrà dare concretezza al beneficio introdotto dall’articolo 33 del DL Aiuti tarda ad arrivare. La scadenza per l’approvazione era fissata al 17 giugno, ma non si hanno ancora notizie sul testo.
Si attendono istruzioni su come richiederlo
La vicenda del bonus per autonomi e professionisti, previsto insieme a quello di 200 euro per altre categorie di cittadini e cittadine. Dunque richiama alla memoria la storia delle indennità Covid destinate alle partite IVA.
Due gli elementi principali che ritornano in scena: poche certezze iniziali e lunghe attese.
Come richiederlo non è l’unico quesito che ci si pone. Gli interrogativi hanno radici ben più profonde: partono dai requisiti che non si conoscono ancora nel dettaglio e arrivano all’importo.
Se per gli altri destinatari, la cifra identifica l’indennità contro il caro prezzi che per tutti e tutte ha assunto il nome di “bonus 200 euro”, per le partite IVA resta ancora un’incognita.
In campo ci sono 500 milioni di euro da distribuire tra coloro che ne hanno diritto, anche in base alla soglia di reddito che però, anche questa, non si conosce ancora.
Difficile, in questo modo, anche solo ipotizzare una cifra per il bonus in arrivo per le lavoratrici e i lavoratori autonomi e per le professioniste e i professionisti.
Come previsto dall’articolo 33 del DL n. 50 del 2022, la risposta a ogni domanda sull’indennità una tantum trova spazio nel “decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore” che, però, tarda ad arrivare.
Fonte informazionefiscale.it