Sembrava essere ormai un capitolo chiuso ed invece sui social si è tornati ad elogiare e commemorare il defunto boss della NCO Raffaele Cutolo. Dopo la sua scomparsa nel febbraio del 2021, il padrino di Ottaviano era diventato per alcune settimane l’assoluto protagonista dei social network. Qui centinaia e centinaia di messaggi erano postati in suo onore celebrandolo come un eroe. Addirittura, nella ricorrenza del trigesimo della morte, realizzarono una sorta di santini pubblicizzati proprio sulle piattaforme social.
Ora, a distanza di tempo, è realizzato un nuovo video che mostra la tomba di Cutolo con una didascalia che recita. “Questo era un boss numero 1 al mondo, Don Raffaele Cutolo vero uomo d’onore”.
Le segnalazioni
È un utente a segnalare il video celebrativo in questione al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che già dopo la morte del boss aveva denunciato il fenomeno.
“È un fenomeno che denunciamo da tempo. Boss ed i criminali sono santificati e glorificati. mentre le vittime della criminalità, gli eroi, tutti coloro che hanno subito violenza ed ingiustizie sono abbandonate al proprio destino. Dimenticate e lasciate sole, così come le loro famiglie. Ciò è dovuto anche dal fatto che per decenni la politica permissiva, il lassismo, una certa classe media corrotta hanno provato e continuano a provare un’attrazione costante per il mondo criminale.
Per questo è assolutamente necessario e doveroso intervenire con la legge ed una rivoluzione culturale e sociale affinché si riportino le cose nel giusto ordine: i camorristi vanno disprezzati, isolati e condannati e la propaganda della criminalità va fermata. Crediamo che sia opportuno, nonché fondamentale, prevedere il reato per l’apologia di mafia e camorra. Chi celebra ed inneggia i camorristi dovrebbe essere perseguito a norma di legge.
Le istituzioni inoltre devono proseguire incessantemente nel rimuovere tutti i murales, gli altarini. Tutti i simboli che celebrano chi ha seminato terrore, violenza, sangue ed illegalità come Cutolo, uno dei boss più sanguinari della camorra campana.” – le parole di Borrelli.