L’appuntamento con una partita di pallavolo alla quale dovevano partecipare, ma nessuna ha purtroppo sentito il fischio di inizio del match. Sono rimaste incastrate nelle lamiere, vittime di quel terribile incidente che ieri, intorno alle 14.30, ha tagliato in due l’Autostrada del Sole. I fatti tra i caselli di Fabro e Chiusi. Le due amiche, entrambe 35enni, S. U. ed E. M., originarie di Sant’Angelo Romano e Tivoli in provincia di Roma, hanno perso la vita in seguito a quella terribile carambola che ha coinvolto tre mezzi pesanti e cinque automobili. Drammatico il bilancio dell’incidente che si è consumato sull’A1 a 14 chilometri a nord di Fabro se si contano anche i feriti: quattro almeno quelli accertati nel tardo pomeriggio di ieri. Alcuni versano in condizioni gravissime ma non sarebbero in pericolo di vita.
Per le due pallavoliste, invece, l’impatto con i tir è stato fatale. La loro auto, una Fiat Panda, è finita schiacciata: sono estratte morte dalle lamiere. Secondo una prima ricostruzione si stavano recando a un incontro sportivo di pallavolo. I tesserini erano tra le lamiere. Le famiglie sono raggiunte solo in serata, colpite dallo strazio di dover procedere con il riconoscimento delle salme trasferite all’obitorio di Siena.
La dinamica
Secondo una prima ricostruzione dei fatti fornita dalla polizia stradale di Orvieto chiamata alla gestione dell’incidente sotto il coordinamento del sostituto commissario Stefano Spagnoli, nel tratto era in atto un rallentamento della viabilità, un incolonnamento, sulle cui cause si sta ancora cercando di far luce, quando un autoarticolato ha tamponato violentemente due auto spingendole, e di fatto schiacciandole, addosso a un altro mezzo pesante che le precedeva. Il tir tamponato è finito a sua volta per colpire un altro mezzo pesante coinvolgendo nell’impatto anche due autovetture che si trovavano sulla corsia di sorpasso. Ed è proprio tra gli occupanti delle auto finite in mezzo al maxi tamponamento che il bilancio dell’incidente è apparso ai primi soccorritori subito gravissimo.