Buone notizie sono in arrivo per i pensionati italiani. Infatti, le pensioni dovrebbero salire di importo. L’aumento del costo della vita è stato superiore alle stime iniziali dell’ISTAT. Per questo le pensioni si adegueranno grazie al sistema della perequazione. In una fase di grave crisi economica, che non poteva non colpire anche i pensionati, questa notizia non può che essere accolta con piacere.
A chi è destinato
Ogni anno l’ISTAT pubblica i dati sull’aumento del costo della vita, cioè della cosiddetta inflazione. In base a questo incremento le pensioni vengono adeguate come importo. Il problema è che per determinare gli aumenti si prende in considerazione il tasso provvisorio. Quando l’ISTAT ha in mano il dato definitivo, si effettuano i ricalcoli e per il 2023 questo ricalcolo sarà nettamente a favore del pensionato.
Perché gli aumenti sono diversi
I pensionati riceveranno un aumento fino a 50 euro a partire da gennaio 2023. Stando ai dati attuali, infatti, il tasso di inflazione continua a incrementare. All’1,7% di aumento del costo della vita attuale nel 2023 si passerà all’1,9%. Proprio questo determinerà inevitabilmente un incremento anche dei ratei di pensione per tutti gli italiani. Un aumento stimato, allo stato attuale delle cose, nell’ordine di 50 euro in più.
L’aumento riguarda anche le pensioni di reversibilità. In questo caso, però, le cifre sono inferiori perché si tratta di un aumento di 10 euro. Le pensioni interessate da questa indicizzazione al 100% sono quelle di importo compreso tra 500 e 2.400 euro. A gennaio 2023 con gli aumenti dovrebbero essere corrisposti anche gli arretrati. Infatti, a inizio anno l’INPS rivaluta le pensioni basandosi sul tasso di inflazione ISTAT che è quello provvisorio.
Dal confronto che l’INPS fa tra tasso di inflazione provvisorio e definitivo, se la differenza è favorevole all’inflazione, l’Istituto provvede al ricalcolo con arretrati. La rivalutazione è scaglionata per fasce di importo delle prestazioni pensionistiche. Infatti, il 100% di rivalutazione è per chi ha trattamenti fino a 2.062 euro al mese lordi. La perequazione per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo è piena.
L’INPS concede il 90% del tasso di inflazione come aumento per le pensioni, fino a 5 volte il trattamento minimo e il 75% per quelle di importo lordo più alto. Riceveranno fino a 50 euro di aumento i pensionati che più si avvicinano alla cifra massima di pensione dello scaglione che ha diritto alla indicizzazione piena.
Fonte proiezionidiborsa.it