Con la chiusura delle scuole, torna come ogni anno l’incubo per decine migliaia di famiglie: trovare una sistemazione estiva per i figli, che li impegni nelle giornate in cui i genitori sono al lavoro. Per dare una mano a questa ennesima fonte di spesa per le famiglie, l’Inps ha pubblicato un nuovo bando che mette a disposizione un «bonus centri estivi», ovvero un rimborso delle spese totale o parziale (fino a 100 euro a settimana) per quei bambini con età compresa tra i 3 e i 14 anni che partecipano a uno dei centri estivi diurni organizzati sul territorio nazionale. Il bando però riguarda solo i dipendenti i e pensionati della Pubblica amministrazione iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e i pensionati utenti della Gestione dipendenti pubblici. Vediamo allora come fare richiesta.
L’agevolazione, come detto, è riconosciuta ai tutti figli (vi rientrano anche quelli in affido e gli orfani) di età compresa tra i 3 e i 14 anni di dipendenti e pensionati della Pubblica amministrazione, che siano iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla Gestione dipendenti pubblici. Si tratta di un rimborso delle spese sostenute tra giugno e il 10 settembre 2022, fino a 100 euro a settimana, per un massimo di 20 giorni, che possono anche non essere consecutivi.
Isee e cifre
Il rimborso è calcolato in base all’attestazione Isee su una percentuale che è del:
100% per Isee fino a 8 mila euro;
95% per Isee compresi tra gli 8 mila e i 24 mila euro;
90% per Isee tra i 32. mila euro e i 56 mila euro;
85% per Isee oltre i 56 mila euro (o in tutti i casi in cui non venga presentata la Dsu).
Il «Bonus centri estivi» copre, con il limite di 100 euro a settimana, le seguenti spese:
attività ludico-ricreative-sportive previste all’interno del campo estivo;
vitto (merende e pranzo);
eventuali gite e altre attività previste nel programma del centro estivo;
copertura assicurativa.