Come noto l’Assegno unico e universale è un sostegno economico ai  nuclei familiari erogato per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni di età (in presenza di specifiche condizioni) e senza limiti di età per i figli diversamente abili. La somma che spetta è variabile sulla base della situazione economica della famiglia. Va considerato infatti  l’ISEE valido al momento della presentazione. Valutando l’età e il numero dei figli come pure le eventuali condizioni di disabilità dei figli.

L’Assegno è unico perché riunisce varie prestazioni a favore della prole (Assegno per il Nucleo Familiare, il bonus premio alla  nascita, l’assegno di natalità, le detrarzioni fiscali per i per i figli fino a 21 anni, ed altre) con l’eccezione del bonus per i nidi. L’intento è semplificare e potenziare gli interventi a favore della genitorialità e della natalità. È universale perché garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore al limite di 40 mila euro con un importo minimo di 50 euro o 25 euro se con figli entro i 21 anni.

Quando si rinnova la richiesta di Assegno unico INPS
La presentazione della domanda è partita dal primo gennaio 2022. Il versamento dell’assegno è iniziato dal mese di marzo per la durata di un anno fino febbraio 2023. Chi ha presentato la domanda entro il 30 giugno ha ottenuto il ricoscimento degli arretrati fino a marzo. Per le istanze presentate dopo quella data l’assegno spetterà dal mese successivo a quello di invio della richiesta.

Al momento attuale con la normativa vigente la domanda per l’assegno unico e universale può essere presentata dal primo gennaio di ogni anno, con riferimento al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo. Non è necessario presentare subito la domanda a gennaio.

È possibile farlo anche nei mesi seguenti. Si ricorda inoltre che l’istanza di assegno unico e universale deve essere presentata dal genitore una volta sola per ogni anno e deve indicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio. Con la possibilità di aggiungere altri figli per le nuove nascite che dovessero accadere durante l’anno.

Si sottolinea che per i nascituri  l’assegno si calcola dal settimo mese di gravidanza. La richiesta va inviata successivamente alla nascita, dopo che è stato attribuito il codice fiscale al neonato. L’INPS, con la prima mensilità, verserà gli arretrati a decorrere dal settimo mese di gravidanza.

fonte consumatore.com