L’azzeramento dell’Iva per beni primari come pane, pasta, olio e patate, e la riduzione dell’aliquota dal 10% al 5% su carne e pesce produrrebbe un risparmio medio pari a circa 198 euro a famiglia, praticamente la stessa entita’ del bonus da 200 euro. Lo afferma il Codacons, che ha svolto una elaborazione per capire gli effetti delle misure al vaglio del Governo da introdurre nel Dl Aiuti. Azzerare l’Iva (oggi al 4%) sul pane fresco costerebbe allo Stato 253 milioni di euro, 76 milioni di euro per la pasta, mentre dimezzare l’aliquota dal 10 al 5% su carne e pesce avrebbe un costo per le casse statati per complessivi 1,1 miliardi di euro.

Considerati gli aumenti dei generi alimentari, i cui prezzi a giugno sono saliti in media del +9% su base annua, e l’incidenza della spesa alimentare sui diversi nuclei familiari, l’abbattimento dell’Iva dui diversi generi alimentari di prima necessita’ produrrebbe un risparmio medio annuo che varia dai 180 euro per una coppia senza figli agli oltre 300 euro per un nucleo di 5 persone. In sostanza i benefici determinati da un taglio dell’Iva sui generi alimentari sarebbero pari al valore del bonus da 200 euro al vaglio del Governo, e addirittura supererebbero l’importo del bonus per i nuclei piu’ numerosi. “Proprio per questo riteniamo che un taglio dell’Iva sugli alimentari sia di gran lunga preferibile a bonus a pioggia che, come abbiamo visto in passato, non migliorano le condizioni delle famiglie e non si riflettono sui consumi”, conclude il Codacons.