Con le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi e lo scioglimento delle camere, si va dritti al voto per rinnovare il Parlamento. Il 25 settembre sarà election day. Ma prima di quella data i dubbi e le incertezze aumentano sulla possibilità di un blocco dei bonus come ad esempio il Reddito di Cittadinanza. Cosa potrebbe accadere? Innanzitutto, come riportato dal Corriere della Sera, le misure che hanno ottenuto già il via libera ovviamente non sono a rischio, ma i tempi di attesa per passare dalla teoria alla pratica con molta probabilità si allungheranno ulteriormente. Sono ancora numerose le novità del 2022 che restano in stand by. Il lavoro sugli strumenti della Legge di Bilancio da rendere concreti è completato solo per il 60 per cento. Una panoramica sui provvedimenti attesi e uno sguardo al passato.
Quello che è certo che i bonus, le agevolazioni e le misure già approvate per il 2022 non sono a rischio, anche se non sono state definite le modalità attuative. Il compito di stabilire tempi e istruzioni per l’applicazione spetta in linea generale ai Ministeri indicati per competenza nei testi normativi.
Non c’è dubbio, quindi, le novità introdotte sulla carta diventeranno concrete, prima o poi, ma prenderanno probabilmente ancora più a rilento. L’attesa, lunga anche in tempo di pace, rischia di allungarsi ulteriormente in tempi di crisi. Sono diverse, infatti, le misure progettate dall’attuale Esecutivo che non hanno ancora visto la luce. Per il Reddito di Cittadinanza al momento non sono previsti cambiamenti. Verrà erogato normalmente (il 27 di ogni mese) con l’aggiunta del bonus di 200 euro una tantum.
fonte ilmeteo.it