La corsa dei prezzi non si ferma. Ormai si consultano le previsioni del TTF o dell’EEX, le due principali Borse energetiche europee, come 10 anni fa si guardava preoccupati agli sbalzi dello spread con i titoli pubblici della Germania. I derivati dell’energia elettrica a novembre segnano già quasi i 1.200 euro a Megawattora sull’EEX, contro i 421 euro di agosto, anche se finora gli scambi sono pochi. Di fatto l’attesa è che per fine anno i prezzi triplichino. Pesa anche la siccità che ha prosciugato diversi fiumi, come il Reno, rendendoli poco navigabili e impedendo così che possano transitarvi le navi porta carbone.

Ma tale tendenza al rialzo dei prezzi, si chiedono gli operatori, resisterà? Avanti chi vuole scommettere contro. Ieri il prezzo del gas ha superato i 246 euro sulla piazza di Amsterdam, per poi chiudere a 225 euro. Vladimir Putin ci mette, come sempre, del suo per tenere alta la pressione sui prezzi. L’agenzia Tass ha riportato una nota di Gazprom, il gigante statale russo, che ha fatto sapere che durante l’inverno i prezzi del metano potrebbero aumentare del 60 per cento.