Conto alla rovescia per il bonus da 800 euro al mese per i genitori che devono mantenere i figli e non ricevono gli alimenti perché l’ex coniuge è in difficoltà economiche. La misura, ribattezzata Bonus genitori separati, inizialmente contenuta nel decreto Sostegni Bis era poi considerata inapplicabile per una serie di valutazioni tecniche sul funzionamento del bonus. Non solo si rischiava di discriminare le coppie di fatto ma anche il meccanismo di erogazione non dava garanzie sull’utilizzo del bonus per il reale mantenimento dei figli. Il genitore tenuto a corrispondere l’assegno avrebbe potenzialmente potuto tenere il contributo per sé. Ecco perché il Decreto Fiscale collegato alla Legge di bilancio 2021 ha introdotto delle modifiche importanti a cui seguirà nei prossimi giorni un decreto attuativo che cambia le regole del bonus. Ecco cosa sapere.
Cosa dice il testo
«Il contributo spetta al genitore in stato di bisogno — si legge nel testo definito ma ancora da approvare definitivamente — che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza del genitore». La situazione tipica è una madre affidataria dei figli che non riceve gli alimenti dall’ex marito perché quest’ultimo non riesce a pagarli. Per fare domanda il reddito del richiedente, nell’anno in cui si chiede il bonus, deve essere inferiore o uguale a 8.174,00 euro.
La novità più significativa è che per poter beneficiare del bonus chi paga gli alimenti, più frequentemente i padri separati, deve aver subito un calo di reddito. Nel dettaglio deve aver «ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 3 0 per cento rispetto a quello percepito nel 2019».