Marito e moglie hanno raggirato una agenzia di viaggio per trascorrere due settimane, insieme al figlio, in un villaggio di Peschici rinomata località balneare del Gargano. Ma terminata la vacanza, senza scucire un euro, hanno dovuto fare i conti con la denuncia presentata contro di loro per truffa. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare delle indagini, li ha spediti direttamente a giudizio. Il prossimo 19 di aprile Samantha Volpato di 43 anni e Omar Marangon di 46 anni dovranno comparire davanti al giudice del Tribunale monocratico. Secondo l’accusa avrebbero spillato alla società di viaggio Ambra Tours Srl di Campodarsego, che si è costituita parte civile, oltre 5 mila euro.
La vicenda

Samantha Volpato, secondo l’accusa, il 6 luglio dell’anno scorso si è recata all’agenzia di viaggio. La donna ha chiesto un pacchetto all-inclusive per trascorre le due settimane dal 7 al 21 agosto in una località di mare insieme al marito e al figlio. Alla fine ha optato per l’hotel village Maritalia di Peschici (provincia di Foggia), per un costo complessivo di 5.194 euro. La 43enne, residente a Santa Giustina in Colle, per attivare la prenotazione della vacanza ha consegnato i documenti di identità di tutta la famiglia, poi ha chiesto l’Iban dell’agenzia promettendo che dopo due giorni, quindi il 9 luglio del 2021, avrebbe effettuato un bonifico di acconto di 2.500 euro. Ma per quel giorno la società di viaggio non ha intascato nulla. Così il 13 luglio, sempre dello stesso anno, è entrato in gioco il marito Marangon. L’uomo ha raccontato all’agenzia di Campodarsego che il bonifico non era ancora stato effettuato, per colpa di alcuni problemi legati alla sua banca.
La denuncia

Ma il titolare della società di viaggio non gli ha creduto e gli ha chiesto spiegazioni. Allora Marangon, ancora secondo l’accusa, nei giorni 15 e 21 di luglio ha giurato di avere effettuato il bonifico. Il 29 luglio è entrata in gioco ancora la moglie, che ha dichiarato all’agenzia di girare in tempi brevi copia del bonifico. In effetti, un paio di giorni prima della partenza per il Gargano, Marangon ha inoltrato attraverso WhatsApp una copia di un bonifico con la somma pattuita di 5.194 euro. Ma il documento era falso, quel bonifico la famiglia Marangon non lo ha mai effettuato. Di ritorno dalle due settimane di vacanze a Peschici, a spese dell’agenzia, Marangon ha ancora giurato che a breve avrebbe saldato il suo debito. Ma con il passare dei giorni lui e la moglie si sono resi irreperibili. Così ad ottobre del 2021 il titolare della società di viaggi è stato costretto a presentare denuncia per truffa. Nel frattempo Marangon, per un altro episodio, è agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni.