Home Attualità Economia Aumentano anche i mutui: su le rate per tutti

Aumentano anche i mutui: su le rate per tutti

Costa di più pagare un mutuo per comprare una casa. E l’aumento, dopo la stretta varata dalla Banca centrale europea giovedì scorso, è destinato a diventare più pesante nei prossimi mesi. A luglio i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg) si sono attestati al 2,45% (2,37 in giugno).

In salita, secondo i dati pubblicati ieri dalla Banca d’Italia, anche i tassi dei finanziamenti: per le nuove erogazioni di credito al consumo si sono collocati infatti all’8,48% (dall’8,34 del mese precedente). Giù invece i saggi sui prestiti alle società non finanziarie (1,31 dall’1,44%).

Quanto impatterà sui mutui l’aumento di 75 centesimi deciso dalla Bce? Per rispondere sono necessarie alcune premesse. La prima è che l’aumento del tasso dei mutui sarà esattamente di 75 centesimi solo per i pochissimi finanziamenti variabili indicizzati appunto al tasso Bce. Tutte le banche devono offrire la possibilità di parametrare i variabili alla Bce, ma, siccome gli Euribor a 1 e a 3 mesi negli ultimi anni sono sempre stati più bassi del tasso di Francoforte, la stragrande maggioranza dei debitori ha optato per l’Euribor.

La seconda premessa, del tutto ovvia, è che chi ha già in corso un mutuo a tasso fisso non avrà nessuna conseguenza. La terza è che gli aumenti cambiano e di molto a seconda che il mutuo debba essere ancora avviato o se è avviato da tempo e, nel caso del variabile, anche a seconda del tasso a cui è stato avviato. Esaminiamo le diverse ipotesi.
Mutuo a tasso fisso da avviare, come comportarsi
I mutui fissi sono legati nella grande maggioranza dei casi a un parametro, l’Eurirs, che indica a quale tasso le banche scambiano tra di loro crediti a tasso fisso con crediti variabili (tecnicamente si definisce tasso di “swap”, ovvero baratto). L’Eurirs varia a seconda della durata del contratto di swap e di solito il parametro prescelto è quello di durata uguale a quella del mutuo. Quindi Eurirs a 20 anni per il ventennale, a 30 anni per il trentennale ecc. L’Eurirs a 20 anni è aumentato di quasi 200 centesimi in un anno e il trentennale di 170, anticipando le tensioni che si sarebbero registrate sui tassi. Pur non essendoci nessuna correlazione diretta con il tasso Bce l’inflazione che per il momento non accenna a scendere in area euro potrebbe portare a un ulteriore incremento dei tassi.
Nuovo mutuo a tasso fisso (da 200 mila euro), rata di 83 euro in più
Chi fissasse oggi il tasso di un mutuo da 200 mila euro a 20 anni per l’acquisto di una casa da 300 mila paga il 3,20% nominale una rata da 1.129 euro al mese e un trentennale al 3,3% ne paga 876. Il guaio è che queste rate sono quelle di chi fissa definitivamente oggi il contratto. Se l’istruttoria del mutuo è ancora in corso c’è il rischio (non la certezza) che tutti i 75 centesimi di aumento si riversino di qui al momento della stipula sull’Eurirs e in questa ipotesi le rate dei due mutui dell’esempio salirebbero rispettivamente a 1.212 e a 955 euro.

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