Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, l’Autorità dell’energia, parla senza mezzi termini di una variazione «estremamente rilevante». Cosa questo significhi, l’Authority che determina i prezzi della luce per i clienti che si trovano nel mercato tutelato, lo rivelerà soltanto oggi. C’è chi parla di un raddoppio dei costi della componente energia della bolletta. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia, uno dei massimi esperti del settore, ha preconizzato un rialzo delle bollette elettriche per i prossimi tre nesi del 60 per cento. Un singolo chilowattora di energia arriverebbe a costare 66 centesimi, 25 in più rispetto all’ultima bolletta.

L’Autorità dell’energia ha in mano qualche carta da giocare per provare a calmierare gli aumenti. Potrebbe, per esempio, calare lo stesso asso giù utilizzato a fine giugno per bloccare il prezzo della luce, ossia a fronte dell’aumento della materia prima, ridurre altri costi che pensano nella bolletta, come la componente «Pte», quella che ingloba i costi di approvvigionamento e commercializzazione applicati dagli operatori.