A Napoli i panificatori si radunano in piazza con una bara. Una delegazione è scesa a distribuire il pane gratis. Un gesto simbolico per scacciare la crisi che li attanaglia.
Una protesta organizzata da Unipan Confcommercio Campania, lo scopo è quello di sensibilizzare gli organi amministrativi e politici del centrosud, per calmierare il prezzi del pane. In forte salita il costo del grano e dell’olio, gli ingredienti necessari per la realizzazione della materia prima.
Si sono dati appuntamento a Piazza Plebiscito, con una bara tappezzata di manifesti funerari, proprio a simboleggiare che questo settore è ormai destinato a morire.
A sancirne la “morte” sarebbe anche l’aumento spropositato delle bollette di luce e gas, il presidente dell’associazione Domenico Filosa, secondo le ultime stime sul territorio campano, già diverse attività concernenti questo settore, hanno dichiarato il fallimento, con la chiusura immediata dei forni.
Ma molte altre visto l’andazzo sono destinate alla chiusura, infatti parecchi manifestanti non hanno nascosto il loro dissenso, minacciando una nuova serrata. Un’aumento che oscilla tra il 700 e l’800 per cento in fattura.
Questo prezzo maggiorato ne determina anche secondo i panificatori, un consumo moderato del pane sulle tavole degli italiani, perché non tutte le persone sono più disposte ad acquistarlo. Quindi si creerebbe una reazione a catena, che va a danneggiare gli operai di questo settore lavorativo.
Un manifestante durante la rivolta ha urlato: “oggi pane gratis, perché domani forse il pane non ci sarà più”. Secondo Antonio Rescigno panificatore di Pozzuoli, un chilo di pane difficilmente potrà essere acquistato, perché a tutti gli effetti diventa un bene di lusso.
Sostenendo infine che la politica dovrà assumersi tutte le responsabilità del caso, al fine di garantire la longevità di questo settore, ormai dichiarato in crisi dalle associazioni di categoria che da anni già stanno conducendo numerose battaglie.