“In merito ai contenuti pubblicati su una piattaforma social da parte di un Ufficiale dell’Arma in relazione al suicidio di un 13enne” (‘Se allevi conigli non puoi pretendere leoni’, ‘magari la colpa è di chi non ha saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino’), l’Arma dei carabinieri sottolinea all’Adnkronos che “trattasi di commenti espressi a titolo personale, le cui responsabilità ricadono esclusivamente sull’interessato”. Sul commento espresso dopo la morte del giovane di Gragnano l’Arma, “dal canto proprio, ha avviato un procedimento amministrativo per le valutazioni disciplinari”. Il riferimento è al piccolo Alessandro morto a Gragnano nei giorni scorsi dopo le minacce dei bulli.
“La pervasività di Internet non conosce limiti. Un ragazzo o una ragazza vittima di cyberbullismo non ha alcuna tregua, nemmeno di notte”. Lo dice a LaPresse Luca Bernardo, primario di pediatria del Fatebenefratelli di Milano e direttore del Centro multidisciplinare sul disagio adolescenziale contro bullismo e cyberbullismo, in merito alla morte di Alessandro, il 13enne morto cadendo giù dal balcone della sua abitazione a Gragnano, in provincia di Napoli, per la quale si indaga per istigazione al suicidio perché vittima di bulli.”Di notte i messaggi nelle chat, sui social, quelli personali continuano a girare, a diffondersi – afferma – Una diffusione amplissima dei contenuti offensivi nei confronti delle vittime”.