La comunità di Melito è stata profondamente scossa il 27 settembre. Nelle aiuole di una scuola, dietro un capanno è stato ritrovato il corpo senza vita di Marcello Toscano. Insegnante di sostegno e persona ben distinta del posto. Le indagini dopo il suo ritrovamento stanno prendendo dei risvolti inaspettati.

La Procura di Napoli Nord si è subito adoperata per far luce sulla morte misteriosa dell’insegnante di sostegno, il procuratore Maria Antonietta Troncone, ha sottoposto a fermo un collaboratore scolastico. Nell’ambito delle indagini, l’uomo è stato ascoltato per diverse ore dagli inquirenti, ma la sua deposizione al momento dell’interrogatorio ha fugato qualche dubbio.
Ad avvalorare la tesi dell’omicidio inoltre, è la brutalità con cui è stata uccisa la persona, infatti sulla scena del crimine, oltre a rilevare la presenza di tracce sospette, il carnefice si sarebbe accanito sulla vita, infliggendole un escalation di coltellate.

Si indaga quindi per omicidio volontario, la motivazione di questo efferato delitto secondo gli investigatori, potrebbe essere riconducibile al denaro. Attualmente il principale indiziato è sottoposto a fermo, ed è stato trasferito già nel carcere di Poggioreale.

Un atto cosi orribile che ha destato l’attenzione mediatica nazionale. Anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borelli, ha dichiarato che il colpevole “dovrebbe ricevere una condanna esemplare”. Nello stesso plesso scolastico un ragazzino di 13 anni è stato ferito con un’arma da taglio. Sostiene sempre l’attivista di Europa Verde che non si è fatto nulla per rendere più sicuro l’istituto.

Anche il sindaco di Melito Luciano Mottola, si stringe al dolore della famiglia del professore. Ritenendosi profondamente turbato per quanto accaduto, non si sarebbe aspettato che la comunità di cui lui è il primo cittadino, si sarebbe svegliata il 27 settembre, con la morte dell’insegnante di sostegno.

Le indagini sulla brutale uccisione di Marcello Toscano sono ancora in corso. Seguiranno aggiornamenti.