L’ora legale mai di così stringente attualità. Nel caso in cui la situazione del caro energia dovesse precipitare nelle prossime settimane, l’estensione dell’ora legale tutto l’anno potrebbe diventare realtà in Italia? I partiti politici, con sfumature diverse, non sembrano essere contrari, mentre Draghi e Cingolani non si sono ancora pronunciati. I risparmi sarebbero notevoli.
“Non tornare all’ora solare”: la proposta
Facciamo un po’ di chiarezza, tra ipotesi e certezze varie. L’ora legale è la diffusa convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Con il termine ora solare ci si riferisce invece all’orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento, chiamato anche “ora civile convenzionale”. Lo scopo dell’ora legale è proprio quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. Spostare in avanti di un’ora le lancette degli orologi significa ritardare l’utilizzo della luce artificiale nei periodi in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
I mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre, mentre i risparmi sono più contenuti nei mesi estivi, quando la maggior parte degli uffici sono chiusi. L’ora legale non fa miracoli, non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo, semplicemente, indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d’estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera.