Bollette della luce e del gas bruciate al termine di una manifestazione dell’Unione sindacale di base davanti alla sede napoletana di Cassa depositi e prestiti, in via Verdi, contro il carovita e l’aumento delle bollette. «Una situazione disastrosa – la definisce l’Usb – che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie, obbligandole a scegliere se mettere il piatto a tavola o pagare le bollette. Come Usb riteniamo che sia urgente non solo recuperare gli extraprofitti (oltre 40 miliardi), cioè il furto conclamato a milioni di cittadini/utenti, ma anche bloccare il prezzo di gas e luce al consumatore; approvare la legge sul salario minimo di 10 euro all’ora; reintrodurre un sistema di automatismo per incrementare salari, stipendi e pensioni al reale aumento dei prezzi legati alla galoppante inflazione».

Manifestazioni ci sono state anche in altre tredici città italiane. «Non riusciamo più ad andare avanti» è stata una delle frasi più urlate ai megafoni, da Cagliari a Bologna, a Roma.