Caro bollette: spegnete tutto, mettete pure “ciabatte” per “azzerare” di notte o durante le assenze i dispositivi stand by degli elettromestici (le lucine rosse, insomma) ma non toccate il router wi-fi per il quale si ritiene non così utile rinunciare all’accensione 24 ore su 24 e per tutto l’anno. Perché? Perché intanto il risparmio in fatto di consumo di energia elettrica sarebbe al limite dell’irrisorio se si pensa che in un anno un router può costare, a seconda dei modelli, da 23 a 51 euro anche con gli aumenti attuali del kwh. Di spegnere di notte i router wi-fi si parla a ogni modo da tempo, così come viene consigliato di non tenere accesi questi apparecchi, sempre più indispensabili in questi tempi di smart working, se sono stati collocati nelle camere dove si dorme. Non si parla, si è capito, di risparmiare corrente, ma di ipotetiche questioni di salute.
Cosa accade
In realtà, infatti, non ci sono, almeno per ora, studi che attestino eventuali problemi se si resta immersi in questa ragnatela di dati che vanno e vengono e quindi decidete voi che cosa fare. Per quanto riguarda invece il risparmio energetico, il router wi-fi però non è un elettromestico come gli altri. Se si spegne e si accende impega tempo per connettersi rete: avvio, test, controlli dell’hardware, aggancio della linea, connessione al nostro Isp, il nostro “codice fiscale” dei collegamenti telematici. Tutto tempo in cui si resta ancora senza servizio e si è magari costretti a consumare il pacchetto dati dello smartphone.

Ed è vero che quando il router wi-fi è spento non è hackerabile, ma anche la fase di accensione e spegnimento può attirare l’attenzione degli hacker. Sì, ok, ma quanti sono effettivamente nel mirino dei pirati della rete? Al peggio può capitare un vicino “smanettone” che succhia collegamenti come fanno anche i contatori elettrici, ma insomma, si tratat di rischi molto relativi.