Parola d’ordine: chiudere i conti con il passato cancellando una montagna di cartelle esattoriali di importo medio-basso e poi ripartire con la riforma fiscale. Governo pronto a calare sul tavolo la carta della maxi sanatoria per smaltire l’enorme arretrato che ingolfa gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Il progetto al quale lavora è chiaro. «L’obiettivo – spiega una fonte di Fratelli d’Italia – non è una semplice riforma del sistema tributario ma l’apertura di una nuova era nei rapporti tra fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato». Primo passo, appunto, una sanatoria ad ampio raggio sulle cartelle esattoriali.

Il meccanismo che la nuova maggioranza sta mettendo a punto prevede una operazione di “Saldo e stralcio”, fino a 2mila e 500 euro (ma la Lega spinge per una soglia più elevata), per le persone in difficoltà (con il versamento del 20 per cento del debito e il taglio del restante 80 per cento) e, in caso di importi superiori, il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione automatica in 10 anni. Per le situazioni che precedono l’invio della cartella esattoriale, invece, il governo ipotizza una “tregua fiscale”, con la formula del 5+5: imposta definita attraverso una interlocuzione con l’amministrazione finanziaria, una sanzione forfettaria al 5% e la rateizzazione automatica in 5 anni. Quanto alle cartelle esattoriali di importo inferiore a mille euro, l’ipotesi è quella dello stralcio: cancellazione.

Fonte Il Messaggero