Inizio leggermente ritardato per l’emissione delle pensioni INPS per il mese di ottobre. Colpa – per modo di dire – del calendario solare che ha rimandato al giorno di lunedì 3 ottobre il primo giorno lavorativo utile per la consegna dei ratei; consegna che avviene in contanti negli uffici postali, secondo l’altro calendario, quello dell’Ente previdenziale, che organizza come di consueto gli scaglioni per ordine alfabetico.
La medesima puntualità è analogamente recepita anche da coloro che hanno invece deciso di ricevere il rateo mensile tramite l’accredito diretto sul conto corrente personale. Anche per il mese in corso non mancano le novità a beneficio dei pensionati: in primo luogo, dovrebbero esaurirsi le elargizioni una tantum del bonus 200 euro verso gli aventi diritto che non l’hanno trovato in precedenza sui cedolini; in secondo luogo, molto importante, la rivalutazione ISTAT degli importi.
INPS, come evitare la sospensione della pensione
Gli appuntamenti che derivano, l’uno, dal Decreto Sostegni bis, l’altro, dal contesto del Decreto Aiuti ter, non possono che essere contingenti con la complicata situazione economica di buona parte degli italiani, alimentatasi dalla crisi internazionale e dalla deriva inflazionistica. La copertura di entrambe le misure sono andate a impattare pesantemente le casse INPS, le quali provvedono sul riflesso della disponibilità di credito.
Sin dall’attuale tornata pensionistica è stato dato corso alla rivalutazione degli importi pensionistici in base agli indici ISTAT; tale prestazione è stata anticipata di tre mesi per evitare che la crescita dell’inflazione potesse provocare esborsi insostenibili per le casse dello Stato. L’adeguamento del 2 per cento è destinato a tutte le pensioni, con aliquote scaglionate a seconda della fascia di reddito.
Al contempo, incombe la scadenza per la consegna delle comunicazioni reddituali 2018; un adempimento disatteso per due anni che oggi non ammette più proroghe. Gli avvisi sono partiti per le cassette telematiche dei pensionati interessati; questi ultimi dovranno provvedere entro 60 giorni alla trasmissione del suddetto dato, pena la sospensione; altri 60 giorni di inadempienza, oltre i quali scatterà la revoca definitiva della prestazione. Alle sanzioni, si accompagna altresì l’obbligo di restituzione dei soldi incassati nell’anno di riferimento dell’omesso modello RED.
fonte consumatore.com