Nelle province di Napoli, Caserta, Bergamo e Milano, i Carabinieri della Compagnia di Caserta, con il supporto di quelle territorialmente competenti, a conclusione di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura, nei confronti di 18 persone gravemente indiziati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata a favorire l’illecito ingresso e l’indebita permanenza nel territorio italiano di stranieri clandestini e irregolari.

Cinque persone sono finite in carcere, altre 11 invece ai domiciliari, Per altri due indagati, invece, è disposto l’obbligo di dimora. Gli indagati sono 5 stranieri e tredici italiani, tra cui due donne. Per gli investigatori erano reclutate donne compiacenti o in stato di indigenza che si rendevano disponibili a contrarre matrimonio. Le indagini sono partite dalla provincia di Caserta e successivamente estese in diverse località italiane.

È capeggiata da una donna – già nota alle cronache con il nome della «maga dei promessi sposi» – ed è composta soprattutto da donne l’organizzazione a delinquere che gestiva i falsi matrimoni. Diciotto le misure emesse dal Gip di Napoli (cinque in carcere, undici ai domiciliari e due obblighi di dimora), tredici riguardano appunto donne, tra cui Zia Maria, al secolo Matilde Macciocchi, nota anche come «a bionda», 61enne residente nel quartiere napoletano di Ponticelli – base operativa di tutto il gruppo – finita in carcere con la factotum Antonietta Noletto.