Sarà un Halloween “estivo”, ottobre si chiuderà con condizioni climatiche simili a quelle di giugno e con temperature che saliranno anche fino a 10 gradi sopra la media del periodo. Il motivo è l’anticiclone africano che domina il mediterraneo centro-occidentale e impedisce l’arrivo delle perturbazioni atlantiche regalando alla nostra penisola caldo record, tempo soleggiato e assenza di piogge.
Meteo in Italia: 30 gradi al sud

In Sardegna, Centro Nord e Alpi le temperature resteranno per molti giorni fortemente superiori alla norma stagionale. Lo zero termico sulle Alpi salirà anche al di sopra dei 3500 metri,  aRoma si registreranno massime tra 26 e 28°C, al Nord si raggiungeranno tra i 19 e i 25 gradi, al Centro tra 24 e 28 mentre al Sud si arriverà a valori record di 30-31°C.

I rischi: niente neve e possibili alluvioni a novembre

«Si profila la possibilità che il mese di ottobre risulti il più caldo dal 1800» afferma Gabriele Serafini, Tecnico meteorologo Ampro che mette in guardia sulle conseguenze di queste anomalie. «La situazione è grave nei ghiacciai, che stanno soffrendo del caldo in quota, con picchi fino a 15-16 gradi a 1500 metri. Solitamente in questo periodo c’è già la prima neve a 3000 metri o più in basso»

«Con queste temperature in questo periodo dell’anno c’è poi un rischio concreto che con l’arrivo dell’inverno si possano riproporre fenomeni estremi come l’alluvione nelle Marche. Questi temporali molto intensi sono infatti il frutto dello “scontro” tra l’aria calda che viene dal mare, surriscaldato dai picchi termici di questi giorni, e l’aria fredda in arrivo dall’Atlantico. Insomma non possiamo esserne certi, ma è possibile che a novembre ci siano altri episodi come quello di Sinigallia».
L’allarme Coldiretti: a rischio ortaggi in tutta la penisola

Siccità e temprature primaverili anche quando dovrebbe essere iniziato l’autunno.  L’anomalia climatica preoccupa gli agricoltori e Coldiretti lancia l’allarme per il grano italiano: nonostante l’aumento delle superfici coltivate (passate da 1,23 milioni di ettari del 2021 a 1,24 milioni nel 2022) la produzione prevista per il 2022 è in calo del 5%.

Ma a rischio sono tutti i raccolti: dai kiwi al radicchio del Veneto fino ai carciofi della Sardegna e agli ortaggi lungo tutta la Penisola. Il motivo? Il caldo record – spiegano gli esperti – fa prolungare la fase vegetativa delle piante, esponendole a rischi in caso di crolli improvvisi delle temperature (gelate). E poi c’è il problema dei parassiti che con le temperature miti continuano ad attaccare le colture in campo.