E’ morto nella propria abitazione a Marigliano. Volto noto dell’imprenditoria napoletana. Giulio Sepe era il patron di Caffè Vesuvio.
Dalla prima ricostruzione dei fatti, Giulio Sepe sarebbe morto a causa delle troppe inalazioni di fumo, causate da un incendio che si è divampato nella sua casa. Probabilmente a scaturire le fiamme sarebbe stato il malfunzionamento di un elettrodomestico.
Napoli dunque perde una colonna portante dell’imprenditoria targata tutta partenopea, patron dell’antica torrefazione di Marigliano Caffè Vesuvio. E’ morto poco dopo l’intervento dello staff medico sanitario, all’ospedale di Nola, nulla hanno potuto i medici per tenerlo in vita.
L’uomo è morto all’età di 82anni, ora la sua salma si trova all’obitorio del Santa Maria della Pietà. Le fiamme si sarebbero generate in nottata, mentre i due coniugi dormivano, una volta avvertito il pericolo, sono riusciti a scappare di casa situata nella periferia di Marigliano, ma l’uomo però non c’è l’ha fatta.
Tutti gli abitanti di Marigliano conoscevano Giulio Sepe, poiché ha trascorso tutta la sua vita lì, costruendone anche le basi per il proprio riscontro lavorativo e produttivo. Ora la comunità si stringe nel dolore della moglie e dei suoi quattro figli.
<<Piangiamo un uomo straordinario- dice il sindaco Peppe Jossa- che ha sempre creduto nelle potenzialità del suo territorio e che da qui è partito per costruire una azienda ormai conosciuta perfino sui mercati internazionali. E’ stato un grande imprenditore, un grande padre e un grande nonno>>.