La famiglia di Gaetano Montanino, ucciso nell’agosto del 2009 non si dà pace. Proprio in nottata si è consumato un raid vandalico. Danneggiando la targa a egli dedicata dopo la prematura scomparsa.

Il mondo delle guardie giurate nelle ultime è in subbuglio a causa dell’ennesimo atto vandalico, perpetrato alla memoria della guardia giurata di Ottaviano Gaetano Montanino, scomparsa all’età di 45 anni. I colleghi commentano cosi l’accaduto “un gesto ignobile, inqualificabile e che non trova alcuna giustificazione”.

Un gruppo di giovanissimi criminali a Piazza Mercato, si sono avvicinati all’uomo, tentando di prendergli la pistola d’ordinanza. Una rapina finita con la morte della giovane guardia. Sulla lapide affissa a poca distanza dal luogo in cui Montanino perse la vita, è comparsa la scritta ACAB. Un acronimo inglese che starebbe a significare (All Cops Are Bastard), realizzata con la pittura rossa.

Uno sfregio che ha destato preoccupazione, rabbia e sgomento non solo tra il corpo delle guardie giurate, ma anche tra gli abitanti del quartiere stesso. Che a distanza di 13 anni non ha dimenticato il terribile episodio, un gesto intimidatorio contro il proprietario della compagnia di vigilanza.

Dopo le dovute indagini si è poi scoperto essere affiliato al clan rivale del quartiere di Forcella, luogo da cui proveniva il commando omicida. Non è la prima volta che la targa commemorativa viene sfregiata o danneggiata, è un caso ormai presente nelle cronache cittadine.

Più volte si è tentato di denunciare il pessimo stato di conservazione della targa marmorea, ricoperta dai rifiuti e l’erbacce circostanti. Il raid avvenuto nei giorni scorsi, però ha gettato un vero e proprio focus sulla vicenda. La famiglia di Montanino sostiene che le istituzioni sono rimaste a guardare, difatti la memoria del suo defunto viene spesso infangata dai criminali.