Nuovi aiuti contro il caro energia. Il governo Meloni ha aumentato la soglia dei fringe benefit a 3mila euro con il decreto Aiuti quater, approvato il 10 novembre. Si tratta di aiuti inseriti nel contratto di lavoro e comprendono – di norma – beni come buoni pasto, copertura sanitaria, sport e palestre. Il governo Draghi aveva deciso di inserire anche le bollette tramite il decreto Aiuti bis. Il cosiddetto bonus bollette è esentasse: non è considerato reddito imponibile. L’azienda che lo distribuisce può detrarre inoltre la spesa necessaria all’erogazione.

I beneficiari sono le persone con un contratto da lavoratore dipendente che operano nel settore privato. Sono escluse, perciò, le pubbliche amministrazioni. L’aiuto può essere usato per pagare le utenze domestiche: con queste ultime, chiarisce l’Agenzia delle entrate, si intendono le “utenze relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio”. Il bonus bollette è inoltre compatibile con il bonus benzina (o bonus carburante) come chiarito sempre dall’Agenzia delle Entrate. Questa seconda agevolazione consiste in erogazioni corrisposte dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti per i rifornimenti di carburante ed è pari a 200 euro.

Lo specifica la circolare dell’Agenzia delle entrate datata 4 novembre 2022, che fa riferimento a quella precedente, con l’ormai superato tetto di 600 euro: “Al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina ed un valore di euro 600 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina)”. Con l’integrazione del 10 novembre, il valore passa a 3mila.