Un vero e proprio “cartello”, che agiva anche secondo modalità mafiose, ed episodi di corruzione che hanno visto protagonisti, tra gli altri, imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali dell’Unità Operativa Dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania: è quanto emerso dalle indagini della Guardia Costiera di Napoli che, coordinata dalla DDA (sostituti procuratori Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta), ha notificato oggi nove arresti ai domiciliari e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Per quattro dei nove arrestati è disposto dal gip di Napoli anche l’obbligo di presentazione.

Ecco i nomi secondo quanto riportato dall’edizione online de Il Mattino: Arresti domiciliari disposti per gli imprenditori Fabio Gentile, Salvatore Di Leva, Marcello Gambardella e Luigi Casola, per Aniello Formisano, Rosario Marciano e Liberato Iardino, funzionari della Regione Campania al settore trasporto marittimo e demanio, nonché per Giovanni Provenzano, ex comandante della guardia costiera di Massa Lubrense, e gli architetti Aniello Portoghese e Francesco Cimmino.

Tutto, secondo gli inquirenti, era finalizzato al rilascio e alla proroga delle concessioni demaniali in cambio di “mazzette” (denaro e altre utilità) alterando le procedure che sono utilizzate per la scelta del concessionario. Gli undici indagati sono gravemente indiziati di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.