Sigarette, rincari in arrivo con la manovra. I ritocchi andranno, a seconda della fascia di prezzo del pacchetto, fra 21 e 36 centesimi. Contro gli aumenti si schierano i produttori che definiscono il provvedimento anticoncorrenziale, insostenibile e non condivisibile, nel metodo e nel merito.

In merito all’attuale bozza di manovra, che vede l’inserimento all’art. 28 di una previsione normativa che introduce una riforma fiscale strutturale in materia di accisa sui tabacchi lavorati e sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo, Bat Italia – società che ha tra i suoi marchi di sigarette Rothmans, Lucky Strike, Dunhill e MS – tiene a sottolineare «come tale “Iniziativa di Riforma Fiscale” risulti essere anticoncorrenziale, in quanto determina un aumento non omogeneo della fiscalità delle sigarette in relazione a diverse fasce di vendita, e pertanto insostenibile e non condivisibile per ragioni sia di metodo che di merito».

«Nel metodo – prosegue la nota – non è condivisibile il ricorso ad una manovra finanziaria quale strumento per riforme fiscali strutturali in un settore complesso come quello del tabacco e succedanei, in assenza di una delega fiscale al Governo che consenta, in base ai principi di better regulation, la trasparente audizione di tutti gli attori della filiera, il proattivo coinvolgimento dell’Agenzia  Dogane e Monopoli (ADM) quale ente di governo del settore, ivi inclusa la nessaria e doverosa Analisi di Impatto della Regolamentazione (AIR) per valutarne in modo trasparente la neutralità concorrenziale e la sostenibilità. Come evidenziato recentemente da ADM con la presentazione del Libro Blu, il settore nel suo complesso ha evidenziato un trend di incremento rispetto agli anni precedenti, dimostrando la bontà dell’attuale sistema».