Una norma contenuta nella bozza del decreto Milleproroghe, per fortuna non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, rischia di provocare per gli utenti nuovi aumenti di luce e gas nei prossimi mesi. Si proroga di due mesi, fino a giugno 2023, la sospensione delle modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas, che però non si applicherà più ai rinnovi di quelli in scadenza: quindi le società fornitrici potranno modificare le condizioni generali sul prezzo rispettando il preavviso di tre mesi. L’ultima bozza del decreto Milleproroghe interviene così sulla sospensione che era introdotta in estate dal decreto Aiuti bis.
Il pasticcio
Un mezzo pasticcio rispetto al quale il Governo in queste ore sta provando a correre ai ripari: fonti di Palazzo Chigi, infatti, spiegano che la misura è ancora sottoposta a valutazioni politiche del Governo e tecniche del Ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti. Se viceversa la norma fosse confermata nel testo definitivo, da una parte sarebbe prolungata di altri due mesi, fino a giugno 2023, la sospensione delle modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas. Dall’altra si introdurrebbe una novità: la sospensione non si applicherebbe più ai rinnovi di quelli in scadenza, e quindi le società fornitrici potrebbero modificare le condizioni generali sul prezzo rispettando il preavviso di tre mesi.

Giorni fa il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Iren annullando la sospensiva che era stata decisa dall’Antitrust a ottobre sugli aggiornamenti tariffari dopo la scadenza contrattuale. A questo punto si è creato il caos, con i clienti di Iren ormai rassegnati agli aumenti mentre tutti gli altri con i rinnovi bloccati, almeno fino a quando il Tar o il Consiglio di Stato non avesse dato il via libera anche a quelli. Per questa ragione è intervenuto il Governo. Quindi se il rinnovo è annunciato con i tre mesi di anticipo previsti dalle normative di settore, si può applicare.