Si continua a fare un gran parlare di pensioni, ed oltre agli aumenti previsti con la Manovra nel 2023, ecco che c’è rischia addirittura di perderla. E non si tratta soltanto degli invalidi che non presentano la documentazione, ma anche di chi è beneficiario dell’assegno sociale. Per avere diritto all’assegno sociale bisogna infatti soggiornare legalmente e continuativamente in Italia da almeno dieci anni: questo requisito è soddisfatto se non ci sono periodi all’estero superiori ai sei mesi, con alcune eccezioni e con una serie di flessibilità previste. Le regole sono illustrate nella nuova circolare INPS n. 131/2022, che completa il quadro di prassi relativo al beneficio e fornisce anche una serie di chiarimenti sul diritto alla maggiorazione e sul calcolo dei limiti di reddito. Quindi è necessario rispettare i requisiti, altrimenti addio all’assegno mensile da parte dell’istituto di previdenza.

Detto chiaramente, quindi, la nuova circolare INPS come spieg pmi.it in vuole fare sapere che si ritiene soddisfatto il requisito di soggiorno continuativo in Italia, visto che la legge istitutiva dello stesso «non fornisce alcun criterio sulle modalità di verifica della continuità del soggiorno e non individua le ipotesi in cui la stessa debba considerarsi interrotta a seguito di permanenza all’estero del soggetto interessato». Sembra semplice, dunque, ma non sempre è così a quanto pare visto che l’Inps ha dovuto rimarcarlo.