Anche per gli smartphone sono in arrivo aumenti nelle bollette del telefono: è l’effetto inflazione. Una curva inevitabile, a sentire le compagnie, considerato l’aumento generalizzato dei prezzi. Le prime a partire sono state Tim e Windtre, ma seguiranno anche Vodafone e Fastweb. Partiamo da Tim. Secondo un’analisi di Unione Consumatori, la società ha già ritoccato le tariffe a partire dal 1° settembre del 2022 con un aumento coinvolge quasi la totalità dei contratti. I nuovi aumenti Tim hanno un importo diverso in funzione del servizio precedentemente scelto.
Ecco alcuni esempi: – la spedizione della fattura cartacea costa 3,90 euro e non più 3 euro – le offerte Tutto Voce e Voce Senza Limiti costano € 2 in più al mese – sono state eliminate le offerte con Giga illimitati su alcune app selezionate – sono stati aggiornati i dispositivi che non possono più accedere a TimVision tramite app – la maggior parte dei canoni previsti per il mobile costano 2 euro in più al mese, ma a fronte di un aumento dei Giga. Inoltre, molti nomi commerciali delle tariffe sono stati modificati per semplificare il portafoglio dei piani disponibili in nome dell’agognata “trasparenza”.
Gli aumenti Tim rientrano nelle cosiddette modifiche unilaterali del contratto. E secondo la normativa vigente, la modifica unilaterale del contratto Tim è legittima. A patto che la comunicazione arrivi almeno 30 giorni d’anticipo come prevede l’articolo 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche. In mancanza di tale preavviso, l’utente non è obbligato a corrispondere la differenza dell’aumento bollette Tim. In ogni caso, invece, il cliente può decidere di recedere dal contratto per giusta causa senza dover pagare nulla.