Addio al bonus di 500 euro per i diciottenni voluto dal governo Renzi, e risorse dirottate a spettacolo e cultura. Lo prevede uno dei molti emendamenti della maggioranza alla manovra. In tutto sono oltre tremila, sugli argomenti più disparati, quelli che potrebbero arrivare già oggi in commissione Bilancio, che dovrà decidere sulla loro ammissibilità. La premier Giorgia Meloni annuncia una serie di modifiche volte a sostenere e promuovere, anche nel 2023, gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle aree più critiche. Intanto, con il via libera di Berlino alla ratifica del Mes, il fondo europeo “salva Stati”, l’Italia resta l’unico Paese della zona euro a non aver ancora approvato la riforma, che per decollare richiede l’unanimità.

«Non aboliamo la App 18. È una fake news». A dirlo, il presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Federico Mollicone ( FdI), ospite questa mattina di Sabato 24 su Rainews24. «Verrà fatta una nuova Carta – spiega Mollicone – con criteri più trasparenti ed equi, perché c’è anche il tema sociale». La nuova Carta «potrebbe essere legata all’Isee – dice – Poi, oggi ci si comprano i libri di testo e questo non può avvenire perché la carta è erogata dal Ministero della cultura e i libri di testo non sono ammessi. Ma, di fatto, così è diventata un ammortizzatore sociale».

«L’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione sulla cosiddetta App18 che così com’è mostra criticità». Parla così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, interpellato dall’Adnkronos sul dibattito intorno all’emendamento di maggioranza alla Legge di Bilancio che prevede, tra le altre cose, l’abrogazione della cosiddetta “18 App”, il bonus di 500 euro per i consumi culturali dei giovani che dovrebbe poi essere sostituita da una nuova “Carta Cultura”.