Condannato uno dei capi del nuovo clan di camorra: Pasquale Cherillo, 38 anni, ritenuto dall’Antimafia uno dei boss del “quarto sistema” del rione Penniniello di Torre Annunziata. Per lui è arrivata la condanna in primo grado a 17 anni di carcere, dieci in meno della pesante richiesta avanzata dall’accusa che lo riteneva colpevole di altri episodi per i quali è invece assolto. Il processo si è celebrato dinanzi al tribunale di Torre Annunziata, con rito ordinario per il solo Cherillo nei cui confronti l’Antimafia ha presentato una serie di nuove intercettazioni che lo hanno incastrato insieme con suo fratello Luca, nipoti di “zi’ Natalino” Scarpa. Costui è l’anziano boss del clan Gallo-Cavalieri, trucidato in un agguato di camorra organizzato dal clan Gionta nel 2006.

Una esecuzione all’esterno dello stadio Giraud di Torre Annunziata. I Cherillo sono accusati di essere gli esecutori materiali del tentato omicidio di Giuseppe Carpentieri, marito di Teresa Gionta (figlia del capoclan ergastolano Valentino) ferito gravemente in un agguato a maggio 2020 mentre era sul balcone di casa.